Vigneti
Le nostre uve hanno le radici nella storia del Chianti Classico
La carta dei suoli realizzata agli inizi degli anni 2000 è la mappa che consente di pianificare in modo efficace e sostenibile l’impegnativo programma di interventi in atto a Poggio Torselli.
L’obbiettivo è quello di raggiungere il massimo equilibrio nei vigneti e la migliore espressione del terroir nei vini.
È tuttora in corso una accurata riflessione sui dati emersi dal vasto studio di zonazione; lo scopo è quello di poter interpretare al meglio i dati raccolti così da tradurre in azioni efficaci tutte le indicazioni che il territorio offre in termini di composizione del suolo, esposizione e altitudine.
Negli ultimi anni anche i cambiamenti climatici sono divenuti una variabile essenziale nel pianificare gli interventi sui vigneti al fine di minimizzarne gli effetti negativi sulla vite e l’uva.
La disposizione delle varie parcelle nella Tenuta disegna un continuum che si estende per 42 ettari, a diverse altezze, con impasti geologicamente diversificati e secondo diverse esposizioni.
Il vigneto “Scopeti” si sviluppa su un’estensione di circa 8.000 metri quadrati e prende il nome dall’omonima località che intesta anche la via su cui si apre la Tenuta. Il nome trae origine anticamente dalla grande abbondanza di eriche presenti da sempre in questa porzione di territorio che un tempo diede vita alla produzione artigianale di scope.
Il vigneto “Villa” prende nome dalla vicinanza con la monumentale residenza. È stato il vigneto di partenza di tutto il progetto di rinnovamento, dopo l’acquisizione della tenuta da parte della nuova proprietà.
Collocato ai piedi della collina, il vigneto “Inferno” trova la sua specificità in un impasto ricco di ciottoli e pietre di piccole dimensioni che conferiscono alle uve complessità e spiccata mineralità.
Altri 13.000 ceppi di Sangiovese sono presenti nel Vigneto “Parco”, il più adiacente alla Villa. Le diverse esposizioni che lo caratterizzano, unitamente alla varietà di combinazioni clone/portainnesto, favoriscono un rapporto ottimale delle piante in relazione ai vari microclimi del vigneto.
I nomi dei vigneti di Poggio Torselli sono anche una storica testimonianza dell’evoluzione naturale di questa preziosa parte del Chianti Classico: basti pensare al Vigneto “Salceto” che prende il nome dai salici un tempo presenti in abbondanza in questa zona, i cui rami flessibili e resistenti venivano utilizzati per la legatura delle viti.
Il nome del vigneto “Defizio” ha origini antichissime. In tempo medievale i “defizi” erano le officine artigiane dove si producevano vanghe, zappe e attrezzi agricoli. Nelle vicinanze di questi laboratori erano sempre presenti fonti d’acqua naturali, indispensabili per la lavorazione del ferro. Le fonti d’acqua vicine al Vigneto “Defizio” vengono tuttora utilizzate per l’approvvigionamento idrico di Poggio Torselli.
Dall’antica via consolare romana che lo circonda per 2/3 del perimetro, prende il nome il vigneto “Cassia” con la sua suggestiva forma a ferro di cavallo. L’impianto è del 2003 e i suoi 20.000 metri quadrati hanno una densità di 5.000 ceppi per ettaro. Oggi vi sono allevate le migliori selezioni di cloni Sangiovese; il suolo profondo, fortemente argilloso-calcareo e moderatamente alcalino, derivante dall’evoluzione dei terrazzi fluviali del fiume Greve non fa che valorizzare le grandi potenzialità di questo importante appezzamento vitato.
È uno degli impianti più recenti, reimpiantato nel 2004. Il terreno è fortemente argilloso e calcareo. L’esposizione dei filari, a nord, è funzionale nel favorire una spiccata escursione termica tra giorno e notte, esaltando così freschezza e aromaticità dei vitigni a bacca bianca che vi sono piantati.
Se si scende verso valle lungo la Tenuta, dal versante est si giunge ad un ampio pianoro rialzato sulla strada. Da sempre, sul pianoro campeggia un’antica casa colonica. Oltre ad essere una grande rimessa degli attrezzi da lavoro e un garage per i trattori, è stata per lungo tempo il rifugio di volatili: da ciò ha dunque preso il nome il Vigneto “Colombaia” che la circonda.
Il Vigneto “Montecapri” è quello che esprime al massimo il carattere di Poggio Torselli ed è interamente dedicato all’allevamento del Sangiovese. Collocato ad un’altitudine di circa 200 m.s.l.m., i suoi vigneti hanno circa 15 anni ed hanno quindi raggiunto il pieno equilibrio produttivo. Il suolo è argilloso e ricco di substrati marini di marne fogliettate intercalate da banchi calcarei.
Il vigneto “Greve” prende il suo nome dal vicino fiume. Il suolo è ricco di residui derivanti dai terrazzi fluviali e di substrati marini di marne fogliettate intercalate a banchi calcarei. Le pietre emergenti nel terreno, irradiando il loro calore alle viti, favoriscono un’eccellente maturazione delle uve di Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot che sono qui piantate.
Il vigneto “Scopeti” si sviluppa su un’estensione di circa 8.000 metri quadrati e prende il nome dall’omonima località che intesta anche la via su cui si apre la Tenuta. Il nome trae origine anticamente dalla grande abbondanza di eriche presenti da sempre in questa porzione di territorio che un tempo diede vita alla produzione artigianale di scope.
Il vigneto “Villa” prende nome dalla vicinanza con la monumentale residenza. È stato il vigneto di partenza di tutto il progetto di rinnovamento, dopo l’acquisizione della tenuta da parte della nuova proprietà.
Collocato ai piedi della collina, il vigneto “Inferno” trova la sua specificità in un impasto ricco di ciottoli e pietre di piccole dimensioni che conferiscono alle uve complessità e spiccata mineralità.
Altri 13.000 ceppi di Sangiovese sono presenti nel Vigneto “Parco”, il più adiacente alla Villa. Le diverse esposizioni che lo caratterizzano, unitamente alla varietà di combinazioni clone/portainnesto, favoriscono un rapporto ottimale delle piante in relazione ai vari microclimi del vigneto.
I nomi dei vigneti di Poggio Torselli sono anche una storica testimonianza dell’evoluzione naturale di questa preziosa parte del Chianti Classico: basti pensare al Vigneto “Salceto” che prende il nome dai salici un tempo presenti in abbondanza in questa zona, i cui rami flessibili e resistenti venivano utilizzati per la legatura delle viti.
Il nome del vigneto “Defizio” ha origini antichissime. In tempo medievale i “defizi” erano le officine artigiane dove si producevano vanghe, zappe e attrezzi agricoli. Nelle vicinanze di questi laboratori erano sempre presenti fonti d’acqua naturali, indispensabili per la lavorazione del ferro. Le fonti d’acqua vicine al Vigneto “Defizio” vengono tuttora utilizzate per l’approvvigionamento idrico di Poggio Torselli.
Dall’antica via consolare romana che lo circonda per 2/3 del perimetro, prende il nome il vigneto “Cassia” con la sua suggestiva forma a ferro di cavallo. L’impianto è del 2003 e i suoi 20.000 metri quadrati hanno una densità di 5.000 ceppi per ettaro. Oggi vi sono allevate le migliori selezioni di cloni Sangiovese; il suolo profondo, fortemente argilloso-calcareo e moderatamente alcalino, derivante dall’evoluzione dei terrazzi fluviali del fiume Greve non fa che valorizzare le grandi potenzialità di questo importante appezzamento vitato.
È uno degli impianti più recenti, reimpiantato nel 2004. Il terreno è fortemente argilloso e calcareo. L’esposizione dei filari, a nord, è funzionale nel favorire una spiccata escursione termica tra giorno e notte, esaltando così freschezza e aromaticità dei vitigni a bacca bianca che vi sono piantati.
Se si scende verso valle lungo la Tenuta, dal versante est si giunge ad un ampio pianoro rialzato sulla strada. Da sempre, sul pianoro campeggia un’antica casa colonica. Oltre ad essere una grande rimessa degli attrezzi da lavoro e un garage per i trattori, è stata per lungo tempo il rifugio di volatili: da ciò ha dunque preso il nome il Vigneto “Colombaia” che la circonda.
Il Vigneto “Montecapri” è quello che esprime al massimo il carattere di Poggio Torselli ed è interamente dedicato all’allevamento del Sangiovese. Collocato ad un’altitudine di circa 200 m.s.l.m., i suoi vigneti hanno circa 15 anni ed hanno quindi raggiunto il pieno equilibrio produttivo. Il suolo è argilloso e ricco di substrati marini di marne fogliettate intercalate da banchi calcarei.
Il vigneto “Greve” prende il suo nome dal vicino fiume. Il suolo è ricco di residui derivanti dai terrazzi fluviali e di substrati marini di marne fogliettate intercalate a banchi calcarei. Le pietre emergenti nel terreno, irradiando il loro calore alle viti, favoriscono un’eccellente maturazione delle uve di Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot che sono qui piantate.
Informazioni e Richieste generiche:
Mail: info@poggiotorselli.it
Tel: +39 055 8290241
Degustazioni e Wine Tours:
Mail: experiences@poggiotorselli.it
Tel: +39 055 8290241
Cel: +39 339 777 8448
Copyright @ 2021 - Società Agricola Poggio Torselli Srl - P. IVA 04989060480 - C.F.05719421009 | Web project: Mumble sas | Photo: Francesco Lastrucci | Produzione Video: JOBDV / Studio | Condizioni generali di vendita |